Crescere vicino a un fiume significa crescere dentro all’idea di “movimento”. Si muove l’acqua, si muovono le merci, si muove la gente. Nella pianura della Bassa modenese a due passi dai fiumi Secchia e Panaro si muove anche il vino e si chiama Lambrusco. A farlo “muovere” come si deve ha cominciato la famiglia Cavicchioli nel lontano 1928. Una famiglia modenese nell’anima e non solo all’anagrafe, che da sola esprime la valorizzazione moderna di questo vino unico. Tutto comincia a San Prospero in provincia di Modena al centro della Pianura Padana, in una terra fertile e ricca. All’ombra dei simboli modenesi quali il Duomo, San Geminiano e la Ghirlandina sono nate molte cose belle e importanti, tra queste c’è sicuramente il Lambrusco e il Lambrusco Cavicchioli.
I vigneti di Cavicchioli si estendono vicino alle aziende agricole per 60 ettari nel territorio di Sorbara e dintorni, nella zona DOC, compresa tra i fiumi Secchia e Panaro. La cantina di produzione e d’imbottigliamento si trova da sempre a San Prospero, non si è mai mossa, mentre si è mossa in termini di avanguardia la dotazione di strumenti tecnologici. L’obiettivo costante resta sempre lo stesso: produrre solo il Lambrusco di qualità mantenendo inalterato quello spirito che ama guardare avanti e rivestire di tecnica raffinata un modo antico, congenito, di fare buon vino.